perche' gli uccelli in volo non siscontrano mai
Perchè gli uccelli in volo non si scontrano mai di Domenico Frascerra Fonti: Plus One Sarà capitato a tutti di vedere uno stormo di migliaia di uccelli in volo muoversi all'unisono formando delle scenografie bellissime. Chissà quante volte abbiamo pensato, ma com'è che non si scontrano mai? Molti studiosi si sono posti questa domanda, tra cui anche Leonardo da Vinci che è stato osservatore acuto dei volatili e tra l’altro l’unico a quel tempo ad osservare a scopo scientifico Il comportamento degli uccelli in volo Sono stati condotti diversi studi, alla ricerca di una risposta. Grazie agli studi di Andrea Cavanga dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia e di Giorgio Parisi della Sapienza sappiamo che << in uno stormo di storni, gli uccelli in cui si nota il fenomeno di elaboratissimi movimenti aerei di gruppo, i tempi di reazione di ogni uccello rispetto alla manovra del suo vicino è nell’ordine dei 100 millisecondi. Ognuno di essi reagisce rispetto a sette dei propri vicini in una rapidissima reazione a catena che dà l’idea di un unico corpo all’osservatore esterno. Nel complesso lo stormo agisce con una dinamica analoga a quella dell’elio superfluido.>> Un altro studio, pubblicato su Plos One, condotto da un gruppo di scienziati guidato da Mandyam Srinivasan della University of Queensland ha voluto indagare a fondo ed ha condotto un vero esperimento per tentare di capire a cosa fosse dovuta una così tanta precisione nel volo. Sono riusciti a scoprire che questo complesso meccanismo è spiegato da una semplice regola, quella dello girare a destra. L'esperimento è stato ripetuto ben 120 volte, in pratica sono stati posti due uccelli, (parrocchetti ondulati (Melopsittacus undulatus ) all'estremità di un corridoio e si è notato che tutte le volte che venivano liberati e si trovavano al punto di incontro entrambi i soggetti giravano a destra utilizzando diverse altezza di volo, pertanto lo scontro non avveniva mai. Forse l'evoluzione ho trovato una regola semplice ed efficace, dopo che gli uccelli hanno seguito un rigido percorso evolutivo per arrivare infine alla convenzione della svolta a destra. Per ora, comunque sia, resta un mistero, in effetti i ricercatori australiani infatti non sono riusciti ancora a stabilire se gli uccelli abbiano un istinto innato che li porta a comportarsi in questo modo per evitare di scontrarsi con gli altri esemplari dello stormo, oppure se apprendono la tecnica nel corso del tempo, attraverso l’osservazione degli altri simili. Conoscendo l’intelligenza di questi animali nessuna delle opzioni messe in campo è da escludere, sono, comunque in corso altri studi per capire se questa tecnica è innata oppure è appresa. Gli studi in corso mirano anche ad approfondire questo meccanismo che potrebbe essere utile e di enormi potenzialità per lo sviluppo di sistemi automatici di prevenzione delle collisioni, i risultati ottenuti possono essere infatti utilizzati per sviluppare sistemi anti-collisione nei droni non controllati direttamente dagli esseri umani. I droni al momento utilizzano sensori di prossimità per evitare scontri con oggetti solidi, ma questo sistema non è abbastanza sofisticato da permettere a due droni di scambiarsi informazioni sulla loro reciproca posizione. Tuttavia, secondo i ricercatori, in futuro i droni potranno essere programmati per virare a destra ogni volta che essi incrociano il percorso di un altro drone, diminuendo notevolmente il numero di collisioni. Per concludere possiamo affermare che sono due i motivi per quali gli uccelli non si scontrano in volo: a) la loro velocità di reazione calcolata nell’ordine di millisecondi b) la regola, innata o acquisita dello girare a destra |
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