cose cosi'....per cominciare ad allevare
Cose così....per cominciare ad allevare di Sergio Palma Ricevo spessissimo tramite la mia posta elettronica richieste di consigli che mi lasciano sbalordito per semplicità degli argomenti e, per quelle che considero ovvietà . Ugualmente, sui vari siti e blog che si interessano di ornicoltura, si leggono richieste di aiuto di persone che detengono uccelli ma tali richieste rimangono inascoltate tanto l'argomento sembra scontato per i più. Logicamente le richieste arrivano da neofiti e come tali tutto per loro è novità. Chiedono quello che non conoscono ma forse per molti lettori di Italia Ornitologica, sono cose risapute. Poi mi ritorna in mente, come all’inizio del mio cammino verso il mondo orni-colturale le stesse domande le ponevo io agli allora “vecchi” ed esperti allevatori. Mi piace sempre ricordare il mio mentore e già Giudice di Colore Giuseppe Cammarata, allorché da Allievo Giudice di Canarini di Colore, avendo bisogno di conoscere e studiare la genetica dei canarini, finito il lavoro, di ritorno a casa, mi fermavo presso l'abitazione del Professore che mi ospitava per insegnarmi ciò che lui conosceva e che oggi è il mio bagaglio tecnico-culturale. Ora dò molte cose per scontate. Rilevo comunque scarsità di articoli per neofiti presenti su I.O. Eppure tra Giudici ed allevatori esperti in grado di produrre un gran numero di canarini per stagione riproduttiva, molti potrebbero dare il loro contributo. Certo lo scrivere pesa a molti, ma con un poco di buona volontà tutto si può fare. Veniamo al dunque. Molti sono gli interrogativi che si pongono coloro che intendono allestire dal nulla un allevamento, piccolo o grande che sia. Proviamo ad evidenziare le più comuni. La prima domanda alla quale bisogna rispondere, indipendentemente dalla specie che si decida di allevare è: quanto tempo posso dedicare loro? Teniamo presente che per un allevamento con il massimo della automazione cioè fondi con rullo mangiatoie anti-spreco e beverini con impianto a goccia che abbia un un numero di coppie tra 20 a 25, necessitano mediamente, durante la stagione riproduttiva, due ore al giorno. Dico mediamente perché un giorno a settimana dovrà essere dedicato alla pulizia dei fondi: metodica indispensabile per garantire l'igiene dell'allevamento, che necessita di maggior tempo occorre più tempo. La seconda cosa da valutare il luogo o locale che si ha intenzione di usare, decidendo il tipo ed il numero di gabbie o voliere da installare. Non si deve pensare solo all'alloggiamento delle coppie da far riprodurre ma prevedere che queste si riprodurranno e che quindi i nuovi nati dovranno essere ospitati in gabbie capienti, capaci di far allenare al volo i giovani e far loro sviluppare dei buoni muscoli pettorali. Dobbiamo quindi fare una proiezione di 2 a 10 . Vista la contingenza economica attualmente esistente nel nostro paese non tralasciamo di considerare la spesa per attrezzature e mangimi. Non è da trascurare logicamente il post-cova allorché incombe la muta e tra piume da raccogliere e gabbie da lavare, di tempo ne occorre veramente tanto. Dopo queste riflessioni, si potrà scegliere e decidere se, cosa e quanto allevare. La mia attuale esperienza mi consente di pronunciarmi sulla gestione di un allevamento di Canarini di Forma e Posizione , di grande e di piccola taglia. È sicuramente possibile allevare questi due tipi di canarini, ma dobbiamo differenziare le strategie di conduzione. Partiamo dalla miscela di semi giornaliera. La miscela, per i canarini di grossa taglia, deve sicuramente essere più ricca di semi grassi rispetto a quella per le piccole taglie. Io preparo la miscela per mio conto, aggiungendo alla solita scagliola base, alcuni semi grassi, quali ravizzone rosso, niger. Durante la preparazione alle cove e durante le covate aggiungendo dell’avena monda. Naturalmente la percentuale dei semi grassi varia a seconda del periodo, e della taglia dei soggetti. All’incirca vicino al 2,5% per ogni essenza per la grossa taglia ed intorno al 2 % per le piccole taglie. La perilla in misura di un chilo ogni 25, non manca mai. Per inciso, vorrei aggiungere che nessuna produttore di mangimi differenzia le miscele, per canarini di grossa e di piccola taglia, o per le diverse stagioni. Certamente le proteine e le calorie necessarie a far crescere un Hoso sono inferiori a quelle per far crescere un Lancashire. Spetta all’allevatore, capire e modificare le miscele alleggerendole o appesantendole di semi grassi a seconda di quello che si alleva. Se non si vogliono comprare due tipi di pastoncino io consiglio, per le piccole taglie, di non aggiungere altre proteine animali quali uovo sodo o similari ed inoltre di tagliare il pastoncino con pane grattugiato in misura di 250 grammi per chilo di pastone. Se esageriamo con l’alimentazione grassa nelle razze di piccola taglia, avremo canarini pesanti e poco aggraziati, che mostreranno , quelle forme asimmetriche ed innaturali che scaturiscono dall’accumulo di grasso nella parte superiore tra gola e petto e nella parte inferiore tra petto e addome senza parlare della zona cloacale. Tanti canarini esposti nelle mostre perdono le loro rotondità e la loro grazia solo per colpa del grasso eccessivo. Il grasso, nelle piccole taglie, contribuisce inoltre a far perdere vivacità lasciando gli uccelli letargici sui posatoi. Questo problema incide anche nel periodo riproduttivo, avremo problemi di fecondità nei maschi e nella deposizione per le femmine. Dopo la fine della deposizione fino a due giorni prima della schiusa, non somministro pastone alle coppie per evitare che vadano in eccitamento per la alimentazione. Sempre alla fine della deposizione, se in presenza di piccoli della nidiata precedente, preferisco trasferire il maschio ed i piccoli in un'altra gabbia. A proposito di balie, molti allevatori evitano usare le razze “leggere” per crescere razze pesanti. Dicono che non riescono a dedicarsi con successo perché secondo loro mangiano di meno del canarini grandi. Nulla di più sbagliato. Io per i miei Norwich e Lancashire, quando non sono loro ad allevare, uso gli Irish Fancy che li posso definire “macchine da guerra” per le imbeccate. Comunque gli allevamenti mono-razza, possono eventualmente utilizzare con successo meticci come balie . La somministrazione di verdure o erbe prative è sicuramente positiva per tutti i tipi di canarini, ma solo ben lavate ed asciugate. Nel periodo riproduttivo, per evitare l'imbrattamento dei nidi, fornisco broccoli ed altri semi immaturi solo dal 5-6° giorno dalla schiusa, quando cioè i nidiacei cominciano a defecare fuori dal nido. Nel periodo della muta; queste assicureranno un eccellente approvvigionamento di Sali minerali e vitamine che gioveranno sia alle grandi che alle piccole taglie. Per i primi 5 giorni di vita dei soggetti di grossa taglia, se fosse possibile, bisognerebbe abituare le coppie riproduttive e le balie a mangiare larve della farina o camole del miele. Per le razze pesanti i primi giorni di vita sono estremamente importanti per garantire una crescita eccezionale. Non va dimenticato che nella preparazione alle cove, oltre a somministrare i vari integratori e vitamine, i riproduttori di grossa taglia o che comunque hanno un piumaggio abbondante, vanno tolettati nella zona cloacale. Devono essere tagliate, con una buona forbicina, le piume del basso ventre e della cloaca. Questo per consentire la fecondazione delle uova. Anche il tempo di svezzamento dei piccoli è diverso, tra le grandi e le piccole taglie, queste ultime si possono svezzare a circa 25 giorni mentre non prima di 30 giorni quelle di grandi taglie. Il pastoncino, con aggiunta di uova sode, andrebbe sostituito anche due volte al giorno per non far irrancidire le parti deperibili. Bisogna fare attenzione agli acari sia rossi (Dermanyssus gallinae ) capaci in una sola notte di succhiare molto sangue ai piccoli. Altro parassita dal quale guardarsi bene é il pidocchio pollino, grigio, (Menopon gallinae) che distrugge le penne e le piume degli uccelli capace anch'esso di ricoprire interamente un nido facendo soccombere i piccoli dal freddo perchè la madre infastidita li abbandona . Attenzione anche alla zecca del Piccione (Arga reflexus) capace di uccidere anche gli adulti. |
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